QUASI UNA FAVOLA
Gyula è quasi una favola, immersa in un clima immaginifico, povero e puro. In un paese lontano, sospeso nel tempo e nello spazio, vive un ragazzo diverso, amorevolmente cresciuto e protetto da mamma Eliza; il vicinato è raccolto intorno a poche strade, un bar e una vecchia falegnameria. I personaggi di questa storia, divisi fra personalità pragmatiche, terrigne e caratteri eterei, poetici, conducono una vita semplice: Bogdan e Adi sono operai, Messi è capo cantiere, Yury fa il tranviere, Viku il barista, Nina l’ubriacona, il Maestro Jani è un violinista con l’artrite alle mani, sposato con Tania… Complici una serie di prodigiose coincidenze, Gyula, personaggio di lacerante purezza e di tenera ingenuità, riuscirà a incidere la grevità della realtà che lo circonda, divenendo l’artefice di un piccolo, grande miracolo che convincerà tutti che è possibile librarsi in alto e credere che esista sempre un’altra possibilità. Con questi elementi, Fulvio Pepe mette in scena le piccolissime avventure della vita quotidiana di una comunità: le speranze, i timori, le gioie, persino l’amore si raccolgono in una storia popolare, nel senso più alto del termine, in una favola minima e poetica che riesce a parlare agli spettatori, rivelando in pochi tratti un intero universo. Protagonista assoluta di questo vivace racconto corale è la piccola storia d’amore del sottotitolo, quella fra la madre e il figlio disabile, ma anche quella fra l’autore del testo e la musica, elemento che attraversa la narrazione e permea di sé lo spettacolo.
GYULA
con
Gyula Ilaria Falini
Signora Eliza Orietta Notari
Bogdan Gianluca Gobbi
Adi Enzo Paci
Messi Alberto Astorri
Yuri Nanni Tormen
Viku Ivan Zerbinati
Nina Alessia Bellotto
Maestro Jani Nicola Pannelli (Antonio Zavatteri, Pietro Bontempi)
Tania Tania Rocchetta (Laura Cleri)
Il governatore Massimiliano Sbarsi
regista assistente Carlo Orlando
spazio scenico Mario Fontanini
luci Pasquale Mari
produzione Fondazione Teatro Due
DEBUTTO
Gennaio 2015, PARMA, TEATRO DUE

Approfondimenti
Intervista all’autore
“La storia di un piccolo miracolo, che si sviluppa in una piccola comunità (…)”.
(Fulvio Pepe ci parla di Gyula)