Il calapranzi / Tess / L’ultimo ad andarsene / Night

PRATO: http://www.metastasio.it/it/stagione/spettacolo.asp?evnId=574
GENOVA:
https://www.teatrostabilegenova.it/spettacoli/night-bar-il-calapranzi-tess-lultimo-ad-andare-via/
Le recensioni su Repubblica e Il Manifesto

Riflessioni su Night Bar
NIGHT BAR guarda a quattro atti unici di Pinter – Il Calapranzi, Tess, L’ultimo ad andarsene, Night – da una prospettiva più indifesa, meno solida e sicura rispetto alla tradizione di messinscene ormai ritenute ‘classiche’ sui testi di questo autore. Valerio Binasco non sottovaluta lo specifico stilistico e poetico di Pinter, fatto di storie semplici, di una quotidianità allucinata, di una carica simbolica che investe anche il niente, rotta da silenzi che fanno un chiasso esorbitante. Piuttosto sfida il gioco sull’allusione e sull’evocazione dell’autore col il tentativo di dare più rilievo e calore ai personaggi, fornendo loro un contorno più delicato e commosso, concentrandosi sulle emozioni che i rapporti umani delle quattro storie brevi mettono in moto.
Tutti e quattro i racconti hanno in comune un ‘luogo’, un baretto di basso rango, e lo spettacolo è costruito da quattro fotogrammi della vita di questo luogo, visto in modi e in tempi diversi attraverso le storie dei suoi avventori, personaggi notturni, famelici di vita ma torturati da noia e non senso.
La scansione delle storie è costruita seguendo una progressione emotiva che connota i protagonisti di un calore umano, quasi di una ‘tenerezza’ solitamente vietata ai personaggi pinteriani, passando dalla negazione alla separazione, dalla speranza alla ricerca di un legame esistenziale che dia senso al loro stare al mondo: ne Il calapranzi, due delinquenti di basso livello si nascondono per compiere un assassinio e il loro rapporto è determinato da un istinto omicida, il loro demone è la morte; in Tess una donna borderline si mette a parlare con un poveruomo che beve da solo, fa un monologo di pazzia, sessualità repressa e solitudine, come un angelo sgangherato e lisergico è dominata dall’impossibilità di contatto, il suo demone è l’assenza; in L’Ultimo ad andarsene, l’ultimo cliente della notte si intrattiene con il barista oltre l’ora di chiusura parlando di niente, cercando con lui una relazione anche se finta, il suo demone è uno spiraglio di luce disperata; in Night un uomo e una donna separati nella memoria sono invece uniti dal sentimento d’amore, il loro demone è questa volta uno strano angelo, l’angelo del desiderio e dell’amore.
Il tentativo di Binasco e dei suoi tre attori è quello di trovare una vibrazione sinfonica d’insieme che amalgami in un sottofondo unitario i quattro ‘episodi’, un filo narrativo emozionale che trovi nel luogo e nel tempo il trait d’union necessario ad amplificare, secondo l’asprezza realistica tipica di Pinter, tutte le sfumature dell’anima dei personaggi.

Foto di scena (di Duccio Burberi): Nicola Pannelli, Sergio Romano, Arianna Scommegna