Dal 12 febbraio sarà visibile “Il fantasma della verità”, basato sull’opera diretta da Filippo Dini

FONTE:
https://www.torinoggi.it/2021/02/07/leggi-notizia/argomenti/eventi-11/articolo/cosi-e-se-vi-pare-un-docufilm-su-pirandello-arriva-online-il-nuovo-racconto-del-teatro-stabile.html

Il secondo appuntamento del progetto del Teatro Stabile di Torino Camere nascoste. Svelare il teatro a porte chiuse è con il docufilm Il fantasma della verità, realizzato dal regista Lucio Fiorentino, disponibile gratuitamente online a partire da venerdì 12 febbraio, alle ore 18.30, al link www.teatrostabiletorino.it/camerenascoste
Dedicato all’opera teatrale Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, per la regia di Filippo Dini, il video racconta, anche attraverso le interviste ai protagonisti, il dietro le quinte delle prove di uno spettacolo che ha riscosso grande consenso di pubblico e di critica, ottenendo il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2019 per la miglior regia e le migliori luci, e che è stato il primo Pirandello in lingua italiana eseguito in Cina.

Le riprese si sono svolte al Teatro Carignano di Torino nel mese di dicembre: lo spettacolo sarebbe dovuto andare in scena durante le feste, ma viste le restrizioni, è stato trasmesso in streaming dal 31 dicembre al 6 gennaio.
Sarà possibile addentrarsi nel making of del docufilm attraverso il sito www.teatrostabiletorino.it e i principali social (Facebook e Instagram): foto, brevi clip, battute per cogliere la missione di un teatro e dei suoi lavoratori, un impegno costante, anche quando la scena è preclusa allo sguardo degli spettatori.
Un thriller surreale, onirico e grottesco, con un cast di primo piano: Maria Paiato, Andrea Di Casa, Benedetta Parisi, Nicola Pannelli, Mariangela Granelli, Francesca Agostini, Ilaria Falini, Carlo Orlando, Orietta Notari, Giampiero Rappa, Mauro Bernardi.
Attorno al mistero che circonda una schiva famiglia appena giunta in paese – il signor Ponza, sua moglie forse defunta, forse no, e l’anziana signora Frola, sua suocera – Pirandello costruisce un’indagine, condotta da borghesi piccoli piccoli, che ha il respiro del thriller. Un gioco di enigmi oscuro, morboso. Una sorta di “danza macabra alla ricerca di una verità che non esiste”.
Il confronto quasi poliziesco tra i personaggi si consuma in un claustrofobico interno borghese (il riferimento del regista è dichiaratamente a Buñuel) come !un gioco al massacro, violento e crudele”.
Dini scardina la tradizione del “pirandellismo” con un allestimento che concede molto al misterico e al grottesco e si prende ampie libertà. Nella “casa di matti” dove il signor Ponza e la signora Frola si palleggiano colpe e follia, Dini fa degli “inquisitori” – i borghesucci di provincia, gretti, curiosi e pettegoli, con le loro nevrosi, le loro ansie, i loro gesti inconsulti – i veri pazzi. Chi è sano? Chi ha ragione? Non è dato sapere. La verità è sfuggente: non si può conoscere se non nella sua natura, ricorda Pirandello, “tragicamente soggettiva”.